Paky, all’anagrafe Pasquale, abita nelle palazzine di edilizia popolare di via della Bussola, il cosiddetto Bronx di San Pietro a Patierno. Dalla nascita è affetto da idrocefalo post emorragico. In pratica quando nacque, come spiega la nonna paterna Giuseppina, Paky ebbe un’emorragia al cervello che, nel corso del tempo, gli ha paralizzato gli arti. Il piccolo infatti vive su una sedia a rotelle, non riesce a tenersi in posizione verticale ed è terrorizzato da ogni rumore. «Ha una valvola interna che parte dal cranio e si estende lungo il braccio – dice la nonna, che si prende cura di lui notte e giorno insieme alla zia Lina – e nel momento in cui si ottura bisogna intervenire chirurgicamente.
Finora Paky ha subito quattro interventi, tutti a Barcellona perché qui in Italia non è possibile effettuarli». E proprio a Barcellona Paky dovrà tornare il 16 settembre per sottoporsi ad un ciclo di “tomatis/biofeedback” (il cui costo va da un ciclo di una settimana per 850 euro ai 2.550 per un ciclo da tre settimane), come c’è scritto sulla prescrizione dei medici spagnoli. Terapie costosissime che la famiglia non è in grado di sostenere. Da qui la campagna di sensibilizzazione promossa da associazioni e parrocchia della Santissima Addolorata di via Cupa Principe.
«Abbiamo organizzato questo mini torneo di calcetto per una raccolta fondi a sostegno di Paky, affetto da ipertono post emorragico dalla nascita – spiegano Michele Attanaglio e Mario Ortu, di Città senza periferie e San Pietro Giovani -. Paky ha già subito un intervento chirurgico all’estero e a breve dovrà ritornarci per un ciclo di terapie, purtroppo tutto a spese dei familiari. Non un solo euro è stato riconosciuto dal sistema sanitario nazionale».
Ma le difficoltà per il bimbo sono tante e quasi insormontabili. «Viviamo un calvario da cinque anni – dice Giuseppe Carderopoli, il papà di Paky, lavoratore marittimo – faccio avanti e indietro tra uffici di Asl e Comune per ottenere l’assistenza fisica materiale per mio figlio, ma le solite lungaggini burocratiche bloccano tutto. Lui vive su una sedia a rotelle, poi ha una statica ossia un’attrezzatura che deve usare per cercare di mantenersi in piedi e, infine, una sediolina per la scuola che all’asilo dove lo abbiamo iscritto è arrivata 10 giorni fa. Così non ha frequentato per un anno. Per questo chiedo alla Regione e al Comune di far sì che questi bimbi disabili non soffrano altresì per avere quello che è un loro diritto. A settembre dovremo tornare in Spagna, dove andiamo ogni tre mesi per farlo curare e sperare diventi un bambino come gli altri. Ma le spese sono tante e tutte a carico nostro».
Il mini torneo, che è aperto alle squadre femminili e maschili, ha il patrocinio del Comune di Napoli che ha concesso coppe e medaglie per i partecipanti. Per chi volesse fare una donazione: bonifico bancario al conto corrente dell’associazione IT 63 U 076 0103 4000 0000 2056232 oppure con Paypal all’indirizzo mail: info@cittasenzaperiferie.it specificando in entrambi i casi nella causale “Una medaglia da Paky”.